Sanremo: la proposta sulla gestione dei rifiuti della minoranza consiliare
Ecco di seguito il documento presentato ieri all'OGD del Consiglio Comunale e sottoposto all'Amministrazione per cambiare la gestione dei rifiuti e alleggerire la TARSU
Sanremo 29 marzo 2012
Al Presidente del
CONSIGLIO COMUNALE
di SANREMO
I sottoscritti consiglieri comunali di Sanremo presentano il seguente
ORDINE DEL GIORNO
“ Il consiglio comunale di Sanremo,
VISTO E RITENUTO
Il dibattito in consiglio comunale in data 29 marzo 2012 in merito alla gestione dei rifiuti nella città di Sanremo
PRESO ATTO
altresì della seguente relazione concernente la
LA GESTIONE DEI RIFIUTI A SANREMO
Raccolta differenziata (RD)
La normativa nazionale vigente impone ad ogni comune di raccogliere entro il 2012 in forma differenziata almeno il 65% dei rifiuti.
Rispetto a tale obiettivo, la gestione dei rifiuti a Sanremo si trova in una situazione di fortissimo ritardo, perché l’intera RD, ovvero quella effettuata direttamente dal comune e quella effettuata dall’appaltatore del servizio, nel 2011 non ha superato il 30% (7% comune, 23 % appaltatore).
E’ importante ricordare però, come a fronte delle imposizioni di legge, nel bando d’appalto sia stato invece richiesto alla ditta appaltatrice obiettividi RD, pari al 16% per il 2011, al 20% per il 2012 e al 22% per il 2013, rinunciando di fatto non solo a rispettare i limiti di legge, ma persino ad avvicinarvisi.
Da questa carenza conseguono danni ambientali e costi eccessivi del servizio, cui devono aggiungersi le penalità previste dall’accordo Comuni/Provincia di Imperia, da calcolare sulle % di RD inferiori al trend di crescita stabilito.
Servizio di raccolta domiciliare porta a porta (PAP)
La raccolta domiciliare porta a porta, unica modalità che consente di raggiungere gli obiettivi di RD imposti dalla legge, è stato attivato a Sanremo senza le premesse indispensabili per poter essere efficace ed efficiente.
Il servizio PAP infatti, per coprire gli iniziali aumenti gestionali, deve determinare la diminuzione dei costi di discarica, mediante la riduzione dei volumi che vi sono avviati, e gli introiti dalla filiera del riciclo!
Affinché ciò possa verificarsi, occorre rispettare alcuni semplici principi, che invece nell’appalto di Sanremo sono stati completamente ignorati e/o volutamente disattesi:
il servizio dovrebbe essere attivato contemporaneamente sull'intero territorio comunale e solo nel caso di un elevato numero di utenze è possibile ipotizzare un processo di attivazione progressivo nelle diverse aree urbane, da completarsi comunque nell'arco di un paio di anni. Solamente in tal modo i risparmi del costo di discarica si compensano dapprima e superano ampiamente poi, i maggiori costi del servizio traducendosi in vantaggi economici conseguenti alla maggiore percentuale di RD ottenibile con l’introduzione del sistema di raccolta pap.
I proventi della filiera del riciclo, invece di essere incassati dal Comune di Sanremo, sono, per contratto, introitati dalla ditta appaltatrice che risulta essere quindi l’unica beneficiaria dell’aumentata capacità di produrre rifiuti differenziati. Il risparmio per il minor conferimento di rifiuti indifferenziati in discarica, invece, non viene totalmente a vantaggio del Comune che, ancora per contratto, deve dividerlo a metà con la società appaltatrice.
Dall’appalto di Sanremo per la raccolta rifiuti non sono derivati né una diminuzione complessiva dei costo di discarica, né alcun provento a favore del Comune dalla filiera del riciclo e, per i cittadini interessati, nessun beneficio tariffario ma solo oneri connessi al servizio.
Riduzione dei rifiuti da smaltire in discarica e ampliamento di Collette Ozzotto
La completa mancanza di una seria programmazione riguardo la riduzione quantitativa dei rifiuti da destinare alle discariche mediante l’implementazione della “politica delle 4 R” (riduzione, il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero di materia), unitamente alla chiusura della discarica di Ponticelli e all’individuazione del sito di Colli come sede del futuro impianto di smaltimento dei rifiuti di tutta la provincia, ha determinato il necessario l’ampliamento della discarica di Collette Ozzotto, con gravissime ripercussioni, sulla salute degli abitanti e la salubrità dell’ambiente della frazione di Bussana.
Costi del servizio
Il costo del servizio, in particolare a causa del costante e vertiginoso aumento degli appalti per lo spazzamento, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti , ha raggiunto livelli inaccettabili:
€ 12.089.552 nel 2008,
€ 13.129.540 nel 2009,
€ 13.722.000 nel 2010
€ 15.143.000 in previsione per il 2011,
arrivando a rappresentare il 17,5 % delle spese correnti del Comune.
D’altro canto ad entrambe le gare per la raccolta/spazzamento e per lo smaltimento ha partecipato una sola ditta, non derivando quindi dall’espletamento delle gare, alcun beneficio ai cittadini - che può discendere solamente da una concorrenza vera - ma esclusivamente una regolarità formale.
Iniqua applicazione e ripartizione del carico fiscale TARSU . Il confronto con Imperia
I dati che seguono mettono in evidenza l’ iniqua distribuzione del carico fiscale relativo alla Tassa Rifiuti Solidi Urbani tra i soggetti chiamati a pagare il tributo.
Dal confronto tra le TARIFFE AL MQ. deliberate per il 2011 da Sanremo e Imperia, emerge che a Sanremo le abitazioni e soprattutto le pertinenze e i laboratori artigiani, sono fortemente penalizzati mentre sono avvantaggiati, in alcuni casi in maniera eclatante, banche, uffici e grande distribuzione.
| SANREMO | IMPERIA |
ABITAZIONI | € 3,35 | € 2,35 |
PERTINENZE (cantine, garage) | € 3,35 | € 1,64 |
LABORATORI ARTIGIANI | € 7,68 | € 3,72 |
BANCHE | € 5,98 | € 28,32 |
SUPERMERCATI (alimentari) | € 9,64 | € 20,15 |
SUPERMERCATI ( non alimentari ) | € 8,38 | € 16,43 |
(tariffa a mq , al netto delle addizionali, in ragione del 15 % )
Da sottolineare, oltre l’insopportabile carico fiscale sulle residenze, la circostanza che l’applicazione della medesima tariffa per abitazioni e pertinenze, esclusivo appannaggio di Sanremo rispetto alle altre principali città della provincia, viola gravemente il principio consolidato, ormai costante in giurisprudenza, dell’obbligo della motivazione della tariffa nel regime Tarsu normalizzato, poiché è evidente che le pertinenze non generano la medesima tipologia e quantità di rifiuto di un’abitazione.
Superfici denunciate ed evasione ed elusione fiscale
Le superfici denunciate ai fini TARSU per il 2011 A Sanremo sono le seguenti:
| | mq |
totale | | 3.326.728 |
abitazioni | | 2.442.692 |
| prima casa | 1.735.313 |
| seconda casa | 702.019 |
| altre tipologie | 5.360 |
pertinenze abitazioni ( cantine) | | 73.891 |
pertinenze ( garage ) | | 97.335 |
tot. abitativo | | 2.613.108 |
non abitativa | | 713.620 |
di cui | deposito | 76.041 |
Abitazioni, categoria catastale A
Tenuto conto dei dati delle abitazioni denunciate a fini TARSU (n. 36.437) e di quelle censite a catasto (n. 46.646), valutate in ca. 5.000 le abitazioni staccate dalla rete elettrica e idrica e vuote che hanno diritto all’esenzione del tributo (vedasi studio sulla composizione e utilizzo del patrimonio edilizio di Sanremo , allegato), è possibile stimare in oltre 5.000 le abitazioni oggetto di evasione totale TARSU.
Considerata una superficie media a fini TARSU di 70 mq, ne consegue un’evasione di ca. 350.000 mq, di cui il 70 % riferibili a seconde case ed il 30 % a prime case.
Immobili categoria catastale C
A catasto questa categoria ha una consistenza di 951.090 mq; la disaggregazione dei dati dichiarati a fini TARSU riferibili alla categoria catastale C porta ai seguenti risultati (necessariamente approssimativi considerato che spesso le categorie catastali e quelle merceologiche a fini TARSU non coincidono):
pertinenze delle abitazioni (cantine e garage) mq. 171.226
depositi per usi non abitativi mq. 76.041
rimesse mq. 45.014
negozi, laboratori, fabbricati intrinsecamente commerciali
(di cui per banche e supermercati mq 50.000)
stima – perché riconducibili indifferentementa alle cat. catast.C e D
(85 % di mq. 324.777) mq. 275.000
Totale mq. 567.281
Anche a causa di tariffe irragionevoli ed illegittime (parificazione di pertinenze abitative e depositi ad alloggi ed attività di vendita) sfugge quindi all’accertamento una notevole porzione di immobili censiti nella categoria C; si stima il dato in circa 200.000 mq , da distribuirsi in particolare, ma non solo, su pertinenze e depositi.
Immobili categoria catastale D o assimilabili non censiti (mercato dei fiori)
Risultano denunciate ai fini TARSU i seguenti immobili censiti o assimilabili alla categoria D :
- attività certamente riconducibili alla categoria catastale D (alberghi, campeggi, fabbricati industriali, cinema, casinò) in ragione di mq. 131.440.
- relativamente a fabbricati commerciali riconducibili indifferentemente alle categorie C e D 50.000 mq ca (15 % di 324.777 mq, per differenza dal punto precedente).
- attività assimilabili (mercato fiori) non accatastate stimabili in ca. 25.000 mq.
Non si dispone del dato catastale delle superfici accatastate in categoria D ma solo delle unità censite, che ammontano a n. 703; a riguardo si ritiene che, ritenuto nel 10% il patrimonio immobiliare inutilizzato, e quindi suscettibili di imposta circa 630 unità censite in categoria D, il dato medio teorico di superficie pari a mq. 287 ca. (181.440 mq : 630) sia troppo esiguo. Applicando una superficie media di 500 mq, ne discenderebbe una superficie tassabile di 315.000 mq. e quindi, in tal caso, sfuggirebbero all’accertamento 134.000 mq ca.
Uffici e studi professionali censiti a catasto alle categorie A .
La valutazione di queste categorie si presenta assai difficile, in quanto, in base alla comune esperienza, è noto che molti studi ed uffici professionali sono ubicati in immobili non censiti a catasto nella categoria A10 (uffici) - che a Sanremo peraltro sono 510 - poiché un uso difforme da quello di civile abitazione non accompagnato da radicali opere di trasformazione non è rilevante ai fini urbanistici (in quanto mera modalità d’uso e non cambio di destinazione d’uso, anche solo funzionale).
La disaggregazione, sulla base delle destinazioni catastali , dei dati dichiarati a fini TARSU porta a questi risultati (necessariamente approssimativi considerato che spesso le categorie catastali e quelle merceologiche a fini TARSU non coincidono):
attività riconducibili alla cat. catastale A
( 565 studi professionali; 25 assicurazioni ) mq. 37857
attività riconducibili indifferentemente alle cat. catast. A e B
( 86 uffici pubblici e privati ) mq. 32.992
attività riconducibili alla cat. catast. B
( scuole, collegi, caserme, ospedali, carceri, conventi, case di cura ) mq. 62.601 .
Tenuto conto che :
la categoria catastale B ha una consistenza di 1.083.005 mq.
la categoria catastale A 10 ha una consistenza in linea con quelle delle abitazioni private, e quindi 70 mq ca, e quindi quella complessiva non dovrebbe scostarsi molto da 35.000 mq
la superficie media a fini TARSU delle attività riconducibili alla categoria catastale A (studi professionali e assicurazioni) è di 64 mq ca. mentre quella degli uffici - cat. A o B – è di 380 mq circa
quindi il dato di 32.992 mq di uffici pubblici e privati dovrebbe rientrare prevalentemente nella categoria B, in quanto uffici pubblici,
ne consegue che può ritenersi che solo il 20% degli uffici sia censito a catasto nella categoria A e che, quindi, la consistenza complessiva degli immobili destinati a uffici e studi professionali rientranti nella categoria A non superi i 45.000 mq ca.
Poiché però, come sopraindicato, per comune esperienza gli uffici e studi in categoria da A1 a A3 non si discostano molto dal numero e superficie di quelli in categoria A10 ne consegue che è ragionevole ritenere che a Sanremo uffici e studi professionali privati siano ca. 1100, con una superficie complessiva di 70.000 mq, con una superficie non accertata di ca. 25.000 mq.
Conclusivamente dal confronto tra le superfici denunciate ai fini Tarsu per il 2011 e le consistenze catastali, anche a causa di tariffe irragionevoli ed illegittime (parificazione di pertinenze abitative e depositi ad alloggi ed attività di vendita), sfugge quindi all’accertamento una notevole porzione di immobili, quantificabili come segue :
Tipologia immobile | mq non dichiarati | mq totali |
abitazioni categoria catastale A | 350.000 | 2.800.000 compresi i non dichiarati |
immobili categoria catastale C | 200.000 | 770.000 compresi i non dichiarati |
immobili categoria catastale D | 134.000 | 340.000 compresi i non dichiarati |
altri usi categoria catastale A | 25.000 | 70.000 compresi i non dichiarati |
La superficie totale tassabile passerebbe quindi da circa 3,3 milioni di mq a circa 4 milioni di mq (compreso 60.000 mq ca. di immobili in categoria catast. B denunciati a fini TARSU).
A tariffa attuale l’evasione (comprese le addizionali) può essere calcolata in circa 3,5 milioni di euro, di cui il 40% riferibile alle abitazioni ed il 60% agli altri usi, comprese le pertinenze.
Il danno derivante dall’evasione per i cittadini che pagano la TARSU
Dalla duplice circostanza che:
- la ripartizione tra abitazioni e altri usi non tiene conto del dato dell’evasione fiscale e quindi non è stata effettuato correttamente e non rispetta la normativa in materia poiché in base ai dati che precedono è punitiva per le abitazioni e relative pertinenze
- nel comune di Sanremo il tasso di copertura del servizio è ormai arrivato al 93,3%, quindi al massimo di legge poiché almeno il 5% del servizio deve essere sostenuto dalla fiscalità generale, posto che a seguito dell’abolizione della TIA 1 è venuta mano la facoltà per gli enti locali di coprire il 100% del costo del servizio di spazzamento, ed il comune non può lucrare sul servizio,
deriva la conseguenza che l’evasione in materia di TARSU determina un duplice danno nei confronti dei cittadini titolari di abitazioni e pertinenze che pagano il tributo (prima in sede di ripartizione dei carichi tra macrocategorie - abitazioni ed altri usi - e poi di determinazione specifica della tariffa, posto che quest’ultima ha il suo limite nel costo complessivo del servizio).
La ripartizione attuale tra macrocategorie è infatti:
in base alle superfici in base agli introiti
usi domestici 79,3 % euro 7.896.405
usi non domestici 20,7 % euro 4.351.000 “
si impegna a valutare in una sua prossima riunione, da tenersi indifferibilmente entro il mese di maggio 2012 , una deliberazione di indirizzo volta a perseguire i seguenti obiettivi:
in materia di tariffe
rimodulazione delle stesse , previo ricalcolo su una superficie di 4.000.000 di mq. ovvero prevedendo il recupero dell’attuale evasione fiscale
Al fine di eliminare la stortura rappresentata dall’equiparazione di depositi e pertinenze alla destinazioni principali , spostamento delle superfici a pertinenze (cantine e garage) dalla macrocategoria abitativa a quella non abitativa.
La ripartizione per superfici tra abitativo e non abitativo potrebbe essere:
70% uso abitativo (2.800.000 mq su 4.000.000 mq)
30% usi non abitativo (1.200.000 mq su 4.000.000 mq).
che modificherebbe il peso del tributo tra macrocategorie, mediante l’aggravio del peso del tributo insistente sul settore non abitativo in ragione del 12% complessivo e quindi con un primo sgravio alle famiglie di € 1.368.800.
Risulterebbe infatti la seguente ripartizione:
a) a carico delle abitazioni € 6. 527.000
b) a carico degli altri usi € 5.697.000 (comprese cantine e garage )
- aggravio delle tariffe nei confronti di categorie comportanti la maggiore concentrazione di utenti ( banche e supermercati ) ,
- riduzione delle tariffe in funzione di recupero dell’evasione fiscale, con contestuale creazione di un gruppo operativo da istituire prima dell’approvazione delle nuove tariffe e del bilancio di previsione 2012, anche mediante l’accorpamento di più servizi comunali e di società in house del comune di Sanremo ( ad esempio amaie spa ), finalizzato al censimento del patrimonio immobiliare, anche ai fini conoscitivi urbanistici, volto all’accertamento ed imposizione fiscale .
A fini esemplificative si ipotizza la seguente rimodulazione tariffaria
Tipologia immobiliare | Tariffa €/mq |
Abitazioni | 2,33 |
depositi e rimesse senza scopo di lucro | 1,6 |
depositi e rimesse con scopo di lucro | 2,5 |
laboratori artigiani | 6,0 |
Banche | 28,0 |
supermercati alimentari | 20,0 |
supermercati non alimentari | 16,5 |
eliminazione della facoltà per il comune di coprire il 100 % del costo del servizio, in quanto contraria alla legge
In materia di raccolta e spazzamento, affinché il comune di Sanremo possa uniformarsi ai principi di legge in materia di raccolta differenziata, predisposizione di un nuovo appalto, con espressa esclusione di ogni proroga di quello in corso oltre la naturale scadenza del 31 dicembre 2013, che preveda
Implementazione della raccolta porta a porta la fine di rientrare nei limiti di legge ( 65 % raccolta differenziata )
Riduzione effettiva dei costi di smaltimento rifiuti, diretta conseguenza della significativa riduzione dei quantitativi smaltiti in discarica
Trattamento a freddo del residuo secco indifferenziato residuo
Partecipazione di una pluralità di ditte alla gara , sia mediante la maggiore apertura internazionale della gara stessa sia mediante la partecipazione di una società in house del comune di Sanremo, anche eventualmente in regime di associazione d’impresa con altri soggetti.
Il tutto anche mediante costituzione di una commissione conoscitiva volta ad approfondire le modalità di impostazione dei precedenti appalti e di espletamento del servizio da parte dell’unica ditta partecipante alle trattative ed alla gara.